Presidenti province calabresi: Regione consideri difficoltà economiche

Niglia-Bruno-Iacucci-Parrilla.jpg

Catanzaro - I presidenti delle Province calabresi, in un documento, chiedono alla Regione che "si tenga conto delle nostre evidenti difficoltà gestionali ed economiche". "Le Province italiane, e quelle calabresi in particolare - sostengono Franco Iacucci (Cosenza), Enzo Bruno (Catanzaro), Nicodemo Parrilla (Crotone) e Andrea Niglia (Vibo Valentia) - negli anni successivi all'entrata in vigore della legge di riordino degli Enti locali (cosiddetta 'Delrio'), sono state messe a dura prova da difficoltà economiche e normative che hanno complicato lo svolgimento delle funzioni fondamentali assegnate, in particolare edilizia scolastica e viabilità. Ma i servizi sono stati mantenuti, con grande senso di responsabilità ed efficienza, prima di tutto dei presidenti degli Enti intermedi che svolgono il proprio mandato senza indennità, nell'interesse prioritario della sicurezza dei cittadini. Una premessa doverosa, questa, per spiegare le difficoltà e le problematiche di una situazione ormai insostenibile e per cui ci saremmo aspettati sostegno e solidarietà prima di tutto dalle articolazioni dell'Amministrazione regionale, a partire dai consiglieri che dovrebbero avere un contatto diretto con il territorio di cui dovendone rappresentare problematiche ed istanze. Abbiamo, invece, registrato attacchi ingenerosi e insinuazioni sul lavoro onesto e trasparente di quanti si spendono ogni giorno per continuare a mantenere alta la qualità di servizi fondamentali per la sicurezza dei cittadini. Tutti gli atti amministrativi-gestionali in materia di somme urgenze e/o affidamenti diretti sotto soglia sono stati gestiti e redatti dai competenti dirigenti provinciali seguendo, in maniera puntuale, quanto previsto dalla normativa vigente.

Così come, tutti gli atti amministrativi finali in materia di somma urgenza, vale a dire determine dirigenziali e/o delibere consiliari di riconoscimento del debito fuori bilancio sono supportati da atti procedimentali che motivano e giustificano il percorso amministrativo. Forse le audizioni delle commissioni consiliari dovrebbero concentrarsi su altri argomenti e altrove, perché le Province calabresi indebolite e depotenziate dalla legge 56/2014 ed in particolare la legge di stabilità 2015, che hanno tagliato drasticamente i trasferimenti per il triennio 2015/2017 agli Enti Provinciali, stanno facendo davvero miracoli per continuare a riparare le strade inghiottite dalle frane e danneggiate dal maltempo e mantenere le aule delle scuole di competenza quali ambienti salubri e sicuri dove svolgere le lezioni. Il consigliere Bova dovrebbe sapere che questi tagli drastici hanno creato gravi danni alle Province, specie a quelle calabresi, con ripercussioni sullo stato di manutenzione ordinaria delle strade provinciali e dell'edilizia scolastica degli istituti superiori. Ma dalle audizioni condotte da Bova ci saremmo aspettati suggerimenti, indicazioni e segnalazioni su come gestire la viabilità provinciale e l'Edilizia scolastica, che assieme ad ambente e trasporti, rappresentano le più importanti funzioni assegnate dalla Legge 56/2014 alle Province. Nessun contributo, infatti, è pervenuto da parte del presidente e dei componenti della Commissione consiliare ai segretari generali presenti ed auditi su come agire e rimuovere possibili problemi di incolumità pubblica alla pericolosità di migliaia di chilometri di strade provinciali del territorio calabrese e dei tantissimi edifici scolastici superiori che insistono nel territorio senza avere le risorse economiche necessarie per poter attuare una minima programmazione razionale". "Le Province - proseguono i presidenti - rischiano di non poter approvare il bilancio previsionale 2017 per mancanza del dovuto pareggio di bilancio (il termine per l'approvazione che, per le sole Province, è slittato al 30 giugno 2017). Venendo meno la possibilità di svolgere, per mancanza di fondi ed incertezza normativa, una puntuale programmazione e quindi una manutenzione ordinaria, in particolare delle strade provinciali, il progressivo degrado delle infrastrutture in questione rende praticamente inevitabile gli interventi in somma urgenza, proprio perché le Province devono prioritariamente garantire l'incolumità pubblica degli utenti che fruiscono di 8 mila chilometri di strada e di centinaia di edifici scolastici in tutta la Calabria. Diciamo anche che la Regione certamente non ha brillato in questi anni nel sostenere con prontezza le quattro province calabresi. A distanza di ben tre anni ancora aspettiamo i trasferimenti dei fondi regionali quali rimborso per la gestione delle funzioni non fondamentali gestiti dalle Province ma di competenza regionale ai sensi della normativa vigente".

"In Calabria - concludono i presidenti - le Province sono in grande difficoltà: la Provincia di Vibo ha già dichiarato il dissesto e la Provincia di Crotone è in fase di pre-dissesto. Il presidente dell'Upi Nazionale si sta impegnando attivamente nel richiedere interventi da parte del Governo nel ripristinare i fondi necessari, anche a seguito dell'esito referendario del 4 dicembre scorso per una normale gestione delle funzioni fondamentali assegnate alle province. A gennaio tutti i presidenti delle Province hanno depositato alle Procure esposti per denunciare quanto accade sul territorio ma anche a scopo cautelativo per le conseguenze anche penali che potrebbero ricadere sugli amministratori e sui dirigenti a causa della mancata manutenzione di strade e scuole per via della carenza di fondi. Ecco, le Province calabresi, nello spirito della sussidiarietà restano a disposizione e ritengono che la Regione dovrebbe ripartire dalle considerazioni espresse sulle evidenti difficoltà gestionali ed economiche registrate dagli Enti intermedi, nell'interesse della sicurezza dei cittadini calabresi".

© RIPRODUZIONE RISERVATA