Senza azione nessun riscatto

Scritto da  Pubblicato in Basilio Perugini

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basilio-perugini.jpg Nell’articolo, a mia firma, pubblicato sull’ultimo numero cartaceo, in edicola, de “Il Lametino”, ho sostenuto che la confusione che attualmente regna sovrana in capo ai responsabili politici di qualunque collettività, sia essa estesa, come  quelle nazionali e sovranazionali, siano esse più limitate, come quelle regionali ed urbane, non consente alcuna previsione per il futuro, o, meglio, non consente di nutrire speranze positive.
D’altra parte la realtà quotidiana smentisce duramente i vaticini che la categoria più numerosa in politica, quella  degli illusionisti, sparge a piene mani al solo scopo di carpire consenso.
Io non amo questa politica post ideologica, che ha smarrito ogni idea, giusta o sbagliata che fosse, e non riesce ad indicare una qualsiasi strada idonea alla soluzione dei problemi.
Si è pensato che il bipolarismo potesse raccogliere in due grandi e distinti gruppi alternativi le correnti di pensiero ormai erroneamente stimate come prevalenti tra i cittadini, forse ritenendo che anche da noi potesse realizzarsi quell’alternanza che in altre realtà è pratica fortemente consolidata nel tempo e nelle coscienze. Penso, in proposito, a liberali e conservatori inglesi o anche a repubblicani e democratici statunitensi.
La nostra è una realtà completamente diversa che esprime una policromia ideologica non comprimibile in poche e condivise categorie.
Sino a qualche decennio fa i tanti partiti e partitini esistenti esprimevano ciascuno un’ideologia distinta da quelle degli altri, anche se nei partiti più grandi si erano anche create correnti di pensiero con sfumature diverse tra loro.
All’interno di ciascun partito il dibattito era vivacissimo, ma si concludeva sempre con una sintesi che consentiva di proporre agli altri partiti un decisione unitaria. E tra i partiti si trovavano sempre accordi programmatici, sia pure di compromesso, che consentivano il varo dei vari governi.
E seppure ciascun governo aveva una durata temporale limitata (mediamente un anno) il Paese è andato avanti per circa mezzo secolo. Mezzo secolo di libertà e benessere, cominciato con la Costituzione (frutto del sapiente compromesso tra laici, liberali, cattolici e marxisti),proseguito con la ricostruzione del dopoguerra, culminato nel miracolo economico degli anni sessanta, scosso dal terrorismo che fu però sconfitto da uno Stato che trovava la sua forza nel saggio compromesso tra i partiti di maggioranza ed opposizione, ai quali tutti premeva il bene comune. Ciò fu possibile anche per le grandi qualità, per la preparazione ed il reale senso dello Stato degli esponenti di tutti i partiti, personalità già affermate nei vari campi delle professioni, della cultura, dell’arte, dell’imprenditoria e non certo nati come politici di professione.
La confusione di oggi nasce dal fatto che nell’ambito di ciascuno dei più grandi partiti militano persone di ideologie profondamente diverse e contrastanti (neppure lontanamente assimilabili alle vecchie correnti che tutto sommato rappresentavano le sfumature di una stessa idea) che non riescono a realizzare una sintesi e, quindi, contrariamente a quelli del passato, a presentare agli altri partiti una proposta unitaria.
E’ questo lo spettacolo offerto quotidianamente da P.D. e F.I., senza dimenticare che alle personalità che in passato hanno onorato l’attività politica si sono sostituiti, e sono una marea, i professionisti della politica, campioni di arroganza, ansiosi solo di occupare poltrone e posizioni di potere, senza avere la benchè minima cognizione di come si legifera e di come si gestisce la macchina amministrativa.
Se non si svegliano le coscienze, se non si attivano le intelligenze, se non si propongono persone di buona volontà animate da vero e disinteressato amore per la vera politica (che è solo quella che persegue il bene della collettività), le nostre comunità (nazionale e locali) continueranno a vivere senza speranza di riscatto.

 

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